Al “Miramare” il Manfredonia si fa male da solo! E’ 0 a 3 bugiardo col Matera

Nella 4ª giornata del campionato di Serie D, Girone H, il Manfredonia ospita in casa il quotato Matera. Buona cornice di pubblico al “Miramare”, con i locali costantemente sospinti dalla “Gradinata Est” ed i Lucani supportati da diverse decine di calorosi supporter.

Mister Franco Cinque conferma il modulo 4-1-3-2, con Giacobbe arretrato in cabina di regia davanti alla difesa al posto di Amabile e l’esordiente bomber Scaringella, ciliegina del mercato biancoceleste, davanti assieme a Calemme; rientra Coppola nella terra di mezzo, mentre dietro viene confermato l’under ’07 Castaldi. I biancoazzurri, ancora imbattuti, rispondono invece con il collaudato 3-5-2; Salvatore Ciullo, tecnico dei materani, ritrova Citro, inserito in luogo di Incerti in uno starting eleven immutato rispetto a quello del turno precedente.

I padroni di casa scendono in campo con un atteggiamento propositivo, approcciando molto bene il match. Al 4′ Calemme si libera in area sugli sviluppi di un piazzato, calciando a botta sicura sul primo palo, ma Brahja si immola di piede. Poco dopo viene fischiato un fuorigioco dubbio su Carbonaro lanciato in area. Al 12′ si sblocca l’incontro, con gli ospiti che passano inaspettatamente in vantaggio. Sicurella sfrutta una distrazione di capitan Konatè in fase di impostazione, penetra in area e insacca alla destra di Sapri. I foggiani non ci stanno e al 15′ Giacobbe colpisce di testa su corner, mandando la palla al lato. Il Matera si riaffaccia dalle parti di Sapri al 26′, con Infantino che si arrampica di testa su cross di Casiello, spingendo al lato la sfera. Di lì a poco i Lucani raddoppiano su dormita in area della difesa manfredoniana grazie ad Infantino, il quale trafigge  comodamente uno spacciato Sapri. Dopo il doppio regalo i locali reagiscono subito al 31′ con un bel colpo dalla distanza di Coppola, fuori di poco. Nel recupero viene espulso per proteste il DS Livio Scuotto, scaturite da un fuorigioco di alcuni metri non fischiato agli ospiti.

Nella ripresa il tecnico dei Sipontini arretra Coppola al posto di un Giacobbe più avanzato. Un cross rasoterra insidiosissimo di Carbonaro al 49′ viene intercettato per tempo dall’estremo difensore italo-albanese; il provvidenziale anticipo evita una segnatura a botta sicura degli avanti manfredoniani. Poco dopo (53′) il sig. Ambrosino si rende protagonista per la terza volta, giudicando regolare la caduta rovinosa di Scaringella, affossato in area dal suo marcatore diretto. Il Donia non demorde e Calemme scaglia uno dei suoi soliti tiri a giro cogliendo il montante sinistro con Brahja battuto (55′). In seguito Mister Cinque inserisce gli attaccanti Bonicelli e Tedesco per Carbonaro e Konatè, alzando così il baricentro della propria squadra. Al 65′ azione fotocopia di Calemme, ma questa volta è la traversa a negargli incredibilmente la rete. Coppola ci prova da fuori al 69′, ma l’estremo difensore ospite è attento. E si arriva così al 71′, con Sapri maldestro nella gestione di un cross su punizione; Pirola insacca di testa, a un passo dalla linea, un pallone che molto verosimilmente era già entrato. E’ il definitivo tre a zero che neutralizza quanto di buono prodotto in avanti dai biancocelesti. Prima della fine ci prova Tedesco in due occasioni, ma non giunge nemmeno il gol della bandiera e i materani mantengono inviolata la loro rete per la quarta partita consecutiva.

Il Manfredonia, nonostante le reiterate occasioni da gol create, resta con un pugno di mosche in mano. Le imperdonabili distrazioni in fase difensiva in primis ed alcune decisioni arbitrali dubbie privano i supporter locali della gioia di un risultato positivo contro una pretendente alla categoria superiore. Domenica prossima è prevista la trasferta contro la matricola Ugento e alcuni giorni dopo (ndr: mercoledì 09.10 p.v.) si recupera il match sospeso ad Angri.

Articolo e fotogallery

A cura di Pierfrancesco Gallifuoco

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