C GOLD: K.O. nel derby

Il derby è viestano.

Questo il giudizio inopinabile che il tabellone sancisce alla sirena finale, col punteggio di 81 – 70. Al di là dell’impegno profuso, la Silac non riesce ad impensierire particolarmente la compagine avversaria, in vantaggio per tutti i 40 minuti di gara.

Alla palla due coach De Florio schiera Gramazio, Kraljic, Obiekwe, Vorzillo e il neo acquito Guadagnola, aggregato in settimana alla squadra, e con poco allenamento nelle gambe, risponde coach Ciociola, calorosamente accolto al Pala Scaloria, con Compagnoni, l’ex Monier, Nicosia, Ordine e Vranjkovic.

Pronti via, 9-0 Vieste. Autori delle scorribande nell’ area avversaria sono Nicosia, Ordine e Vrankovic. Il primo canestro di casa è di Vorzillo (16), ma l’inerzia non cambia.
Squadra disunita, difesa blanda, tanta individualità sono i fattori per cui il primo quarto finisce col punteggio di 14 – 28 per gli ospiti.
Il secondo quarto si apre con un piglio leggermente diverso, Gramazio (8p, 9r, 9a) e Kraljic (16) tentano di suona la carica per i padroni di casa, ma Monier (14p, 9a, 7r) e Nicosia (17), rispondono colpo su colpo. Manfredonia recupera 5 punti vincendo al frazione 20 -15. Si va negli spogliatoi sul 34 -43.
La ripresa dei giochi, vede Manfredonia che con King (13) e Alvisi (8) che cercano di recuperare lo svantaggio, ma Vieste controlla la gara con lucidità e senza grossi patemi d’animo. Vrankovic (24) domina il pitturato del Pala Scaloria, statistiche alla mano, ben 52 punti dei viaggianti sono arrivati dal cuore dell’area sipontina.
Si chiude la terza frazione con il vantaggio in doppia cifra per gli ospiti, punteggio 55 – 64.
L’ultima frazione di gara, continua sulla falsa riga della terza, con sporadici tentativi dei bianco-azzurri facilmente ribattuti dagli ospiti, che chiudono la contesa 81 – 70. Il Vieste si aggiudica i 2 punti della posta in gioco, e il quinto posto in classifica.
Situazione opposta per la Silac, relegata in penultima posizione.
Sono delusa del percorso perché ciò che traspare all’esterno non rispecchia il modo di essere di chi ha fondato e porta avanti con tanti sacrifici questa società. – commenta a fine gara Loredana Lillo, presidente SSD G. Angel – Il campo ci condanna con accuse pesanti: entità singole che non esprimono energia e non creano sinergie finalizzate ad un unico obiettivo. Il tanto lavoro attuato in palestra non viene ottimizzato e non è sempre funzionale al gioco espresso la domenica. Non sono e non voglio essere il presidente di chi non esprime prima di tutto il mio modo di essere e di fare sport. Ho comunque fiducia e so che abbiano ancora tutte le carte per far bene in questo ultimo periodo di campionato.

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