Cuore Manfredonia, resiste in dieci e ferma la corazzata Martina

Un Manfredonia ferito dall’andamento a dir poco discutibile dalla trasferta di Brindisi affronta davanti al pubblico amico un inarrestabile Martina Franca nella 17ª giornata del campionato di Serie D (girone H), ultimo turno di andata. I martinesi si presentano al Miramare forti delle 12 vittorie consecutive tra campionato e coppa, privi del bomber La Monica, appiedato dal giudice sportivo. Il Donia a sua volta deve rinunciare per la medesima motivazione a Giampà e Porzio, con il giovane talento campano fermato per tre turni dopo i noti fatti del “Fanuzzi’. Mister Cinque opta per il 3-5-2, con Gianfreda, Venanzio e Gaetani dentro da subito. Il suo omologo Pizzulli risponde con il consolidato 4-2-3-1, inserendo Russo in luogo del citato La Monica.
L’impianto di via S. G. Bosco è quello delle grandi occasioni, con i supporter sipontini pronti a sospingere i propri beniamini in una vera e propria mission impossible, ma consapevoli del cambio di marcia successivo alla cura del “Franco Cinque bis”.
Primi 15 minuti senza sussulti, con i biancoazzurri più propositivi e padroni di casa che provano a reagire di rimessa. Al 16′ arriva il primo squillo del match grazie al colpo di testa di Carbonaro in area su imbeccata di Calemme; Figliola è attento. Rispondono i viaggianti su punizione di Silvestro, sfera di poco alta sull’incrocio. Al 22′ ci riprovano i garganici, abili nel rubar palla nella metà campo avversaria, ma un indisturbato Giacobbe non ne approfitta, sparando alto dal limite. Di lì a poco il tecnico sipontino decide di spostare Calemme a sinistra, per incidere maggiormente in banda e, nel contempo, per raddoppiare un incontenibile Resouf. E si giunge così al  vantaggio dei biancocelesti (26′), grazie ad un traversone da destra di Carbonaro per De Luca, tra i migliori in campo oggi, il quale serve di testa un cioccolatino in area piccola per Giacobbe che realizza di destro. Neanche il tempo di esultare e al 28′ arriva la doccia fredda; dall’estro di Zenelaj parte un cross in area per Russo, il quale prima si fa respingere la conclusione di piede dall’estremo difensore avversario e poi ribatte in rete con Antonino ancora coricato dopo l’intervento. Resouf sfiora il sorpasso di testa in area su assist di Silvestro al crepuscolo del primo tempo, con la palla che fa la barba al palo.
Nella ripresa il canovaccio non cambia: tarantini padroni del terreno di gioco e foggiani abili nelle transizioni. L’equilibrio si rompe al 60° circa per via della seconda ammonizione rimediata da Gianfreda. Donia costretto all’inferiorità numerica per l’ennesima partita al cospetto dell’avversario più forte visto in riva al Golfo. Uno stoico Manfredonia Calcio resiste e prova a far male gli avversari sempre in ripartenza grazie ai generosissimi Calemme e De Luca, assistiti dall’ottimo subentrante Sepe. Le occasioni da gol tuttavia sono a firma salentina: al 82′ Russo impegna severamente Antonino con un insidioso diagonale; Mastrovito al 85′, sugli sviluppi di un corner, si fa respingere la palla sottoporta ancora dal n. 1 biancoceleste; al 90′ sempre Antonino compie un autentico miracolo su De Angelis, neutralizzando un pericolosissimo tiro ravvicinato del n. 4  ospite. Infine è un intraprendente Mastrovito, lasciato completamente libero, a sciupare la clamorosa palla del 2 a 1, calciando incredibilmente a lato all’interno dell’area.
Dopo 4′ di recupero arriva così l’atteso e salvifico triplice fischio.
Dopo dodici successi consecutivi il Martina deve accontentarsi di un pari e l’impresa dei padroni di casa viene apprezzata dal pubblico, con i manfredoniani, ancora una volta in maglia granata, che escono dal terreno di gioco tra gli applausi.
Dagli altri campi tuttavia non giungono notizie positive e il gap dal 12° posto si allunga (-7 punti). Malgrado l’attuale terzultimo posto in classifica, ultimo utile per disputare i playout, il morale è alto e c’è fiducia per l’imminente inizio del girone di ritorno.

𝘗𝘪𝘦𝘳𝘧𝘳𝘢𝘯𝘤𝘦𝘴𝘤𝘰 𝘎𝘢𝘭𝘭𝘪𝘧𝘶𝘰𝘤𝘰

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