Donia d’assalto ma la Fidelis Andria regge e porta a casa lo 0-2

Il Donia ci prova ma non sfonda. Finisce 0-2, il match lungo un mese tra Manfredonia e Fidelis Andria, valevole per la 15°giornata del campionato di serie D, girone H, interrotta al termine del primo tempo, per l’infortunio muscolare occorso al direttore di gara, sig. Lupinski di Albano Laziale, il 10 dicembre scorso. I biancocelesti forniscono comunque una buona prestazione che conferma lo stato di salute della squadra garganica.

Cinque, con gli uomini contati,  per tentare l’impresa di recuperare il punteggio, si affida nei secondi 45′ di gioco al baby Rignanese, in luogo di Carbonaro in non perfette condizioni, ad affiancare Achik e Calemme nel tridente, con Hernaiz ad agire tra le linee.L’ex De Candia, dal canto suo, oltre agli squalificati Russo e Strambelli, deve rinunciare agli infortunati Jefferson e Martinez, optando per scelte più conservative nel suo 3-5-2, con Giambuzzi come braccetto in luogo di Padalino e con Sasanelli e Scaringella davanti per provare a pungere.

Si riparte dallo 0-2 maturato grazie alle reti di Scaringella su rigore al 17′, provocato dall’ intervento scomposto di Barboza sullo stesso attaccante biancoazzurro, che dal dischetto aveva freddato Borrelli per il vantaggio ospite.  Raddoppio giunto cinque minuti più tardi, quando Riefolo sfruttava un buco centrale della difesa sipontina e finalizzava con un diagonale, sul secondo palo, il perfetto assist di Quitadamo.

Il Donia parte immediatamente in modo aggressivo, cercando di portare un pressing feroce ai federiciani. Al 2′ però è l’ Andria a rendersi pericolosa con un lancio di Bottalico per Sasanelli che viene contrato ottimamente da Konatè al momento della stoccata a rete. Gran lavoro di Giacobbe, al 4′, che si libera di un paio di avversario, suggerisce per Viti, il cui traversone è preda della retroguardia andriese. Colpo di testa di Konatè, all’ 8’su lunga rimessa laterale, palla alta sulla traversa. I padroni di casa con un vivace fraseggio cercano di trovare il pertugio giusto. Giacobbe, al 10′ conclude dai 20metri, la conclusione si spegne debolmente tra le braccia di Baietti. Percussione sull’ out di sinistra di Viti, cross e deviazione in corner. Sugli sviluppi dello stesso, al 13′, Giacobbe va vicino al gol con un’ incornata che trova la respinta in due tempi di Baietti. Hernaiz finta e va via al diretto avversario, il destro dello spagnolo è telefonato. Feola non trova i tempi giusti per uscire a metà campo e i Sipontini si lasciano preferire sul ritmo e sulla manovra. Hernaiz slalomeggia, al 23′ e guadagna un’ interessante punizione dal limite. Achik aggira la barriera ma Borrelli fa buona guardia. Poco più tardi è Calemme a spedire fuori di poco, il tiro piazzato. Ancora Viti da sinistra, al 30′ scodella al centro un pallone che non trova nessuna correzione vincente. Cinque inserisce anche Babaj a poco più di dieci minuti dal termine per conferire maggiore offensività. Tentativo di Achik, al 38′, che vale solo un corner. Calemme prova la sortita di destro, tiro centrale. La Fidelis si rivede al 41′ con Sasanelli che si avventa su una palla vagante ma il suo tiro è respinto dalla retroguardia locale. Ottima giocata di Fissore in area, al 45′, che stoppa e in caduta calcia ma non inquadra lo specchio di porta. E’ l’ultimo sussulto del match. Il triplice fischio di Petraglione di Termoli sancisce la quinta sconfitta stagionale dei sipontini che restano fermi quota 23 punti in classifica e che saranno di scena domenica 14 gennaio sul terreno della capolista Altamura.

Tabellini:

MANFREDONIA – FIDELIS ANDRIA 0-2

Manfredonia: Borrelli, Bamba, Viti, Amabile (36’st Babaj), Konatè, Fissore, Achik, Giacobbe, Rignanese, Calemme, Hernaiz. All.Cinque

Fidelis Andria:Baietti, Telera, Bottalico, Scaringella, Donida, Cecere, Sasanelli, Feola, Giambuzzi, Quitadamo, Riefolo. All. De Candia

Reti: 17′ Scaringella rig., 22′ Riefolo

Ammoniti: Telera, Carbonaro, Feola, Calemme

Angoli: 8-2

Recupero: 2’pt, 2’st

Arbitro: sig. D. Petragnone (Termoli)

Assistenti: sigg. F. Santoro (Taranto)/ A. Di Minico (Ariano Irpino)

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