Il Giro d’Italia omaggia la Capitanata ed il suo capoluogo
E’ durato poco più di un battito di ciglia il passaggio della carovana rosa in quel di Foggia nella giornata di ieri, ma le emozioni suscitate tra gli appassionati e non sono state forti!
Grande l’attesa nelle strade del capoluogo dauno, specialmente in viale Ofanto, arteria in cui é stato posizionato il traguardo volante di tappa (km 216), la 3ª per la precisione di questa celebre e longeva manifestazione, giunta alla sua 106ª edizione.
Tanti i piccoli presenti in concomitanza della chiusura giornaliera degli istituti scolastici, alcuni dei quali muniti di bandierine tricolori, accompagnati dai propri genitori ansiosi anch’essi di gustarsi il transito variopinto dei protagonisti.
I primi a tagliare il traguardo intermedio, che assegnava punti per la maglia ciclamino e la speciale classifica di miglior combattivo, i fuggitivi di giornata Konychev e Stojnić, compagni di squadra della “Selle Italia” in cerca di gloria subito dopo lo start , avvenuto nella città di Vasto.
Trascorrono un paio di minuti circa ed ecco arrivare il gruppo compatto tra l’entusiasmo generale e la gioia della gente, più sgranato del solito per via dello sprint utile per la caccia ai restanti punti da conquistare. Velocità folle su uno dei rettifili cittadini più lunghi, tanto da rendere piuttosto difficile l’individuazione della maglia rosa, campione del mondo, Remco Evenepoel (Soudal Quick Step).
Dopo una lunghissima attesa, cominciata qualche ora prima per accaparrarsi una posizione confortevole ed una visuale ottimale, i foggiani vedono sfilare cosí ad un’andatura supersonica la coda del gruppo, intento a colmare il gap con i battistrada prima della finish line di Melfi.
La Capitanata si regala dunque un momento di relax e sana passione sportiva, mettendo da parte, almeno per un giorno, le problematiche quotidiane del territorio.
Articolo e foto: Pierfrancesco Gallifuoco