Il Manfredonia la riacciuffa all’ ultimo respiro! È 3-2 casalingo contro un Angri in caduta libera
Nella 20ª giornata del torneo di Serie D, girone H, la “Fossa dei Leoni” ospita i campani dell’Angri in quella che si può tranquillamente definire come l’ultima spiaggia per non dire definitivamente addio ai sogni di salvezza diretta del Manfredonia. Dopo la dolorosa e deludente sconfitta di domenica scorsa contro il Fasano (ndr: prima squadra salva senza playout a +9 dai Delfini, dopo 19 giornate), scontro diretto terminato col peggiore dei risultati ed un passivo pesante, la compagine di mister Franco Cinque ha come imperativo assoluto quello di conquistare i tre punti. Bel gioco o intenzione di superare l’avversario questa volta più che mai non contano. L’occasione si presenta sulla carta ghiottissima, considerando che i grigiorossi, in crisi profonda e quasi irreversibile, sono reduci da otto sconfitte consecutive e detengono il record negativo di difesa più perforata del campionato.
Il Manfredonia schiera il solito 3-5-2, con il ritorno di Porzio in avanti dopo una lunga squalifica e, nella cerniera difensiva, Gianfreda in luogo di Forte, appiedato a sua volta dal giudice sportivo. Mister Scorsini rivoluziona modulo (4-4-2) e per 7/11mi formazione, lasciando a sorpresa in panchina Petricciuolo e inserendo nella mediana Said e Giannini in posizione avanzata.
Il primo tempo scorre senza sussulti sino al 17′, quando Coppola realizza su punizione il vantaggio dei locali; la sua parabola scavalca la barriera infilandosi magistralmente nel sette alla sinistra di Pizzella, rimasto immobile. La prima frazione prosegue poi a ritmi blandi, terminando sull’uno a zero per i padroni di casa. Nella ripresa l’Angri pareggia al primo tentativo (53′), con Casalongue abile a sfruttare sottorete un’indecisione della retroguardia garganica, in grande difficoltà sul corner battuto dai grigiorossi. Passano quattro minuti e un’iniziativa di Carnevale, penetrato in area da sinistra, si concretizza con un tiro-cross che finisce di poco a lato dal secondo montante. E’ il preludio del 2 a 1 degli ospiti, siglato da Ruggiero al 59′ con un imparabile destro al volo scoccato dal vertice destro dell’area sipontina sugli sviluppi di una rimessa laterale. Si assiste così, tra ĺ’incredulità dei supporter del “Miramare”, ad un Manfredonia in bambola e incapace di reagire. Bisogna attendere il 73′ per annotare una reazione dei manfredoniani, prima con uno spiovente di Carbonaro smanacciato in angolo dal numero uno avversario e subito dopo, sugli sviluppi del corner stesso, con la clamorosa traversa colpita dal subentrante Puzirevskis a Pizzella battuto dopo l’incornata di De Luca. Sul finale i padroni di casa, in campo con l’ormai usuale casacca granata, tentano una disperata reazione e ribaltano con successo la contesa prima mediante il piattone ancora di Coppola, imbeccato da un preciso calcio d’angolo del neo entrato Caputo (80′) poi, a tre primi dal 90′, grazie ad un preciso destro di Carbonaro lanciato in area dal giovane Iurrilli (buttato nella mischia dal 62′), lesto nell’ anticipare l’uscita dell’estremo difensore angrese. Con la rete del n. 7 palermitano viene letteralmente giù lo stadio e i fantasmi di un’altra clamorosa sconfitta svaniscono improvvisamente.
Vittoria doveva essere e vittoria è stata, ma il Manfredonia andato in scena oggi è un lontano parente di quello visto nei precedenti match casalinghi contro le big del girone H! La prestazione di questo pomeriggio è analoga a quella del “Vito Curlo” di domenica scorsa e soltanto una reazione d’orgoglio ha evitato una magra figura contro l’avversario, conti alla mano, più modesto del torneo.


