Il Manfredonia suona la nona sinfonia. Decide Albrizio.

È un Manfredonia di lotta e di governo, quello che espugna il difficile campo D’Amuri, battendo la voglia di rivalsa del Ars et Labor Grottaglie per 0a1, grazie ad una zampata di bomber Albrizio.

Mister Agnelli propone la formazione tipo, a cui mister Paradisi all’ esordio sulla panchina grottagliese contrappone l’ undici annunciato alla vigilia, con le defezioni importanti di Miale, Lecce ed Appeso. Primi venti minuti con pochi sussulti ma i padroni di casa si fanno apprezzare maggiormente per piglio, aggressività e supremazia territoriale. Di marca locale le occasioni da segnalare con Morelli, sventata da Morgillo con il supporto di un compagno di squadra e di Margarito, la cui rete viene annullata per posizione irregolare. Il forte libeccio limita le azioni delle due compagini ma il Manfredonia ( oggi in maglia granata), inizia a prendere campo e al 33′ giunge al vantaggio. Alla prima vera occasione i dauni passano. Grande azione corale con Laboragine che imbecca sulla destra Basta, assist al bacio per Albrizio, che si fa trovare pronto all’ appuntamento con il gol. Gli ionici provano con qualche verticalizzazione a sorprendere la retroguardia sipontina ma Telera e compagni sono impeccabili nei sincronismi e lasciano gli avanti grottagliesi in off side. La capolista fa una gara di sostanza e conduce in porto il vantaggio fino al finale di frazione.

Nella ripresa al 51′ mister Agnelli manda dentro Mastropasqua per Grumo. I garganici hanno un altro atteggiamento in campo e al 56′ bomber Trotta è bravo ma sfortunato, con il suo marchio di fabbrica ( tiro a giro) che si stampa sulla traversa. I biancazzurri di casa sono più confusionari e privi di idee, e si affidano sovente a lanci lunghi. La fase difensiva sipontina prende le misure e concede pochissimo. Le emozioni latitano e il match offre davvero poco dal punto di vista tecnico, con numerosi errori di precisione nei passaggi ma tanto agonismo. Le squadre lottano su ogni pallone e la capolista controlla bene. Mister Agnelli sul finire di gara immette forze fresche, in una partita fisica come questa, inserendo Santoro e Peres. Proprio la mezzala al 90′ su una ripartenza, si guadagna un sacrosanto rigore, che Laboragine sciupa tirando fuori dal dischetto. L’errore dà un po’ di pepe al recupero, con i padroni di casa a buttare la palla in avanti alla ” spera in Dio”, portando sui corner tutte le torri in area, compreso il portiere. La difesa manfredoniana è insuperabile fino al triplice fischio del direttore di gara e il Manfredonia, senza fronzoli, continua la sua cavalcata, da capolista, a punteggio pieno con 27 punti in classifica dopo 9 vittorie consecutive.

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