La conquista della B.J.K. Cup certifica una stagione senza eguali per l’Italtennis
La straordinaria impresa compiuta ieri l’altro in quel di Malaga dalle nostre ragazze, egregiamente guidate da Capitan Tathiana Garbin, rappresenta la ciliegina sulla torta di un 2024 tennistico senza eguali nella storia del nostro tennis! Una Jasmine Paolini stratosferica, sostenuta da una evergreen Sara Errani e una Lucia Bronzetti che non ti aspetti, portano in dote al Bel Paese il quinto meritatissimo campionato del mondo per nazioni, confermando i progressi esponenziali espressi l’anno precedente, quando il team femminile si arrese solo nell’atto finale al cospetto del Canada di Leylah Fernandez.
La perla materializzatasi nell’ex “Fed Cup”, in ordine cronologico, si somma così a tanti altri prestigiosissimi titoli conseguiti dal movimento tennistico azzurro durante il corso della stagione. Indimenticabile rimarrà l’oro olimpico conquistato a Parigi dal doppio Errani/Paolini, manifestazione a cinque cerchi in cui si è registrato altresì il bronzo nel singolare maschile splendidamente ottenuto da Lorenzo Musetti. Sempre Jasmine ha portato anche a casa il WTA 1000 di Dubai, trionfo che le ha aperto la strada verso la top 5 mondiale passando dalle incredibili finali del Roland Garros e di Wimbledon.
L’annata, inoltre, rimarrà ovviamente nella storia del nostro tennis in considerazione della prima posizione raggiunta nella classifica mondiale da Jannik Sinner; Australian Open, US Open, ATP Finals, Master 1000 di Miami, Cincinnati e Shanghai, tra le altre, costituiscono le gemme dell’eccezionale percorso compiuto sino ad oggi dal giovane fuoriclasse italiano.
Il 2024 è ormai giunto ai titoli di coda, ma non si esclude il conseguimento di un ulteriore trofeo e cioè di quella Davis Cup di cui siamo i detentori. La semifinale strappata con le unghie e con i denti nella serata di ieri contro una coriacea Argentina apre le porte, infatti, ad una clamorosa doppietta simultanea, femminile e maschile, nelle competizioni massime per nazioni.
pH Like tears in rain
A cura di Pierfrancesco Gallifuoco