Mondiali di nuoto di Budapest, un’Italia da sogno!

Nonostante sia trascorsa una settimana circa dalla conclusione dell’ultima rassegna natatoria mondiale, non si è ancora spenta l’eco dei trionfi azzurri, che hanno consentito all’intero movimento tricolore di cogliere uno straordinario podio nel medagliare, alle spalle soltanto delle superpotenze U.S.A. e Cina.
Ventidue le medaglie complessive conquistate nella capitale magiara (9 ori, 7 argenti e 6 bronzi), che pongono l’Italia al vertice delle nazioni europee. Nettamente distanziate Francia e Germania, meglio dotate da sempre a livello di impianti e con una tradizione superiore alla nostra. Un gap accorciato mediante un’eccellente programmazione tracciata nei decenni, a discapito ad esempio dell’esiguità, specie al Sud, di piscine olimpioniche (50 mt) e trainata da grandissimi fuoriclasse.
Nuoto in piscina ed in acque libere, tuffi, pallanuoto, nuoto artistico, ovunque si siano cimentati i nostri hanno fatto brillantemente ed in alcuni casi sorprendentemente la differenza.<br>Tra conferme, exploit e rivincite questi Mondiali verranno ricordati per ciò che hanno realizzato talenti come Gregorio Paltrinieri, punta di diamante della Nazionale, in grado di dominare ovunque. Ben quatto sono stati gli allori portati a casa, con due titoli nei 1500 sl e nella km 10, a testimonianza delle sua consolidata versatilità, condizionata nelle ultime Olimpiadi da una mononucleosi a ridosso dell’evento che avrebbe stroncato chiunque.
Sono stati anche i Mondiali del riscatto per la giovanissima Benedetta Pilato, che malgrado le ingenerose critiche per un’Olimpiade non all’altezza, ha colto un fantastico titolo nei 100 rana ed un argento nei 50, disciplina in cui detiene il record mondiale.
A proposito di record come dimenticare l’impresa di Thomas Ceccon, campione del mondo con primato mondiale (51”60) nei 100 dorso e argento nei 50, alla sua definitiva consacrazione.
Fiore all’occhiello della spedizione l’oro nella 4×100 mista, gara regina nonché autentico termometro dello stato di salute in piscina di un intero movimento. Ceccon (ancora lui), Martinenghi, Burdisso e Miressi stampando il nuovo record europeo (3’27”51) sconfiggono sorprendentemente la corazzata Stati Uniti, rarissimamente al di sotto del gradino più alto del podio in tutte le manifestazioni mondiali della storia.
Ciliegina sulla torta, infine, il titolo conquistato nel rush finale da Dario Verani nella km 25 di nuoto in acque libere, gara definita notoriamente come la maratona del mare.
Quelli Ungheresi per noi verranno ricordati anche come i Mondiali di Matteo Santoro, che all’età record di 15 anni, assieme a Chiara Pellacani strappa un meraviglioso argento nei tuffi dal trampolino 3 metri sincro mixed, alle spalle dell’irraggiungibile coppia cinese, nazione maestra in questa disciplina.
Sempre performanti anche le squadre di pallanuoto, con il Settebello che si deve accontentare della piazza d’onore per aver sbagliato un solo tiro nella lotteria dei rigori contro la Spagna ed il Setterosa che sciupa un bronzo alla portata… 7-5 per l’Olanda, nonostante le azzurre fossero avanti per 4-1.
Molteplici dunque le emozioni vissute, soprattutto per chi ha avuto la fortuna di seguire dal vivo o in TV questi Campionati del Mondo. Scia di soddisfazioni che si spera possa continuare nel corso degli imminenti Mondiali di Atletica (15-24 luglio, Eugene – USA), in un 2022 dove, calcio a parte, sembrerebbe si stiano ripercorrendo i fasti del 2021 appena trascorso.

P.G.

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