Nicola Delli Carri è campione europeo juniores di tiro all’elica

Brillante affermazione per Nicola Delli Carri, foggiano classe 2002, che domenica 5 giugno, con una gara quasi perfetta ed il punteggio di 28/30, si è imposto con autorità in quel di Csákberény in Ungheria, laureandosi Campione Europeo di tiro all’elica nella categoria juniores, ed inoltre conquistando il terzo posto assoluto in classifica generale con iscritti di ogni età, nonché svariati altri trofei, nei tre giorni della manifestazione magiara. Cresciuto in una famiglia appassionata alla specialità, il giovane atleta foggiano che lavora in un’officina metalmeccanica, è tesserato per la società Principe del Sangro di San Severo, e con notevoli sacrifici riesce a coniugare la sua viscerale passione con le fatiche quotidiane. Il talento è ben visibile da piccino e dopo aver conquistato il campionato italiano a Roma, ora arriva al meritato tetto d’Europa. A settembre, a Messina, sarà convocato e gareggerà per il titolo mondiale.

Nicola Delli Carri

Per i non addetti ai lavori, il tiro all’elica è una disciplina di tiro a volo, riconosciuta dalla FITAV ma non olimpica, come il trap (fossa olimpica) o lo skeet.

Originario del Belgio, il tiro all’elica o electocibles, nasce, nei primi anni 80, da un gruppo di appassionati tiratori dopo la soppressione del tiro al piccione, voluta da alcuni movimenti anti caccia e consiste nella sostituzione ai volatili di eliche (grossi piattelli in plastica) per divertirsi e non recare danno a nessun organismo.  Le eliche vengono lanciate da alcune pedane distanti circa 25 m con il tiratore che non conosce la direzione del bersaglio. 15 eliche a sequenza di 2 a pedana. Il fatto che gli atleti maneggino armi da fuoco (fucili) non rende il tiro all’elica uno sport pericoloso, poiché la sicurezza è ben tutelata in ogni singola circostanza e rappresenta un giusto compromesso fra il desiderio di cimentarsi in virtuosismi con il fucile e il rispetto per la natura. Uno sport di destrezza, pazienza, impegno ed abilità di cui il neo campione europeo è ampiamente dotato.

Abbiamo intercettato per Sportivamente, Nicola Delli Carri a cui abbiamo rivolto le nostre domande sulla sua passione e sulle emozioni dopo la grande vittoria in terra ungherese.

Come nasce la sua passione per la caccia e di conseguenza per questo sport e come ha iniziato?

“La passione per la caccia, di conseguenza del tiro mi è stata trasmessa da papà e da nonno, diciamo che va già da qualche generazione trasmettere questo hobby, questo sport. Mi piaceva andare insieme a papà e a nonno già da bambino a 6/7 anni solo per guardare. Poi ho iniziato a sparare più o meno all’età di 13 anni”.

Quanto tempo impiega per allenarsi? E come fa a conciliare sport e lavoro?

“Sabato e Domenica che non lavoro vado a San severo, Principe del Sangro ad allenarmi e impiego più o meno un pomeriggio fino a buio. Ci intratteniamo lì con papà e mio fratello dato che abbiamo creato un’amicizia con altri che vengono ad allenarsi”.

A volte la caccia e i cacciatori sono mal visti dall’opinione pubblica. Le è mai capitato? Cosa si sente di dire a riguardo?

“Mi è capitato con dei professori a volte ambientalisti, ma preferivo non parlarne per non essere mal visto”.

E’ reduce da un’ importantissima vittoria all’Europeo juniores di tiro all’elica in Ungheria. Ci sperava visti gli ottimi risultati ottenuti nel campionato italiano o è andato oltre le sue aspettative? Quali sono state le sue sensazioni?

“Diciamo che sono andato lì per provare nuove emozioni, ma non mi aspettavo tutte quelle vittorie”.

Come si gestisce la tensione in pedana quando mancano poche eliche dalla vittoria?

“Iniziando da piccolo mi hanno insegnato a gestire questa “tensione” respirando profondamente e concentrandomi solo sull’obiettivo da sparare cercando di non pensare al dopo”.

Ha mai provato le specialità olimpiche (trap o skeet) o conta di farlo? Nel caso, ha mai sognato di rappresentare la nostra terra e magari vincere nella più grande manifestazione sportiva?

“Ho praticato fino a qualche mese fa la fossa olimpica, dove ho avuto anche lì qualche soddisfazione, ad esempio 5° ad un campionato italiano. Penso che per la fossa serva un allenamento di 2 serie per 3 giorni a settimana, per avere buoni risultati. Credo che le Olimpiadi siano un sogno nel cassetto un po’ di tutti anche se molto difficile ma ce la metterò sempre tutta. Per il momento ho scelto il tiro all’elica sia perché è una disciplina in cui serve meno allenamento e sia anche per questioni economiche”.

Quali sono i suoi progetti di vita professionale e sportiva per il futuro?

“Diciamo che non vorrei farmi false speranze quindi restare nella realtà presente, mi impegnerò a settembre per il mondiale che senz’altro è un’altra bellissima gara e poi si vedrà”.

A chi dedica la sua vittoria?

“Alla mia famiglia che mi ha sempre dato fiducia, a mio papà Rino, a nonno Antonio che è stato colui che mi ha fatto tirare il primo colpo e un ringraziamento anche ad Amerigo Russo per i suoi preziosi consigli”.

You may also like...