Pari casalingo amaro per il Manfredonia, beffato nel recupero dall’ Ugento.


Manfredonia e Ugento si affrontano in un Miramare semivuoto nel 22° turno del campionato di Serie D, girone H. Prima del fischio d’inizio la Gradinata Est rende omaggio a Massimiliano Vadacca, ex storica bandiera sipontina a cui sono legati i ricordi più belli delle promozioni in C. “Max Vadacca eterna Bandiera, questa gente hai deliziato e reso fiera” recita lo striscione dedicato al responsabile dell’area tecnica ugentina, apparso visibilmente emozionato sul terreno di gioco per l’accoglienza.
Mister Franco Cinque schiera il suo classico 3-5-2, con dentro Gianfreda al posto dello squalificato Forte indietro, Porzio a destra nella linea di centrocampo e il lettone Puzirevskis davanti assieme a Carbonaro. Il tecnico Massimo Oliva conferma invece la medesima formazione di domenica scorsa, guidata a centrocampo dall’ex Emanuele Amabile, capace di infliggere un roboante 5 a 1 casalingo al Costa d’Amalfi.

La posta in palio è alta, ma si asssiste ad un primo tempo dai ritmi non particolarmente frenetici e piuttosto avaro nelle conclusioni a rete. La stappa tuttavia di testa al 10′ per i locali capitan Giacobbe, su preciso spiovente in area dalla destra ad opera di Porzio. Poco oltre il 30′ annullato per offside il raddoppio a firma Puzirevskis, che prima ruba palla a centrocampo innescando un fraseggio rapido ed efficace dei biancocelesti, ancora una volta in maglia granata.

Nella ripresa Calemme, subentrato a Coppola, si mette in proprio al 50′, superando un avversario in area e cogliendo un clamoroso palo. Il fantasista campano si rende nuovamente pericoloso di lì a poco (56′), sfiorando l’incrocio con un tiro a volo a ridosso della porta avversaria su assist di Carbonaro. Al 71′ la matricola Ugento crea il primo reale tentativo a rete con un tiro dal limite di Ancora che fa la barba al montante sulla destra di Antonino. Proprio l’estremo difensore garganico è attento e pronto nel riuscire a smanacciare in fallo laterale un  fendente insidioso dal limite di Regner (79′). I minuti finali trascorrono con i giallorossi, in maglia bianca, alla ricerca spasmodica del pari, mentre i padroni di casa accusano un netto calo fisico. Affiora anche del nervosismo per il timore di non riuscire a capitalizzare il preziosissimo vantaggio, testimoniato dell’espulsione di mister Cinque. Il direttore di gara, infine, decreta sei interminabili minuti di recupero, nel corso dei quali si assiste ad un Donia praticamente alle corde. Si giunge così al 94′, con una punizione velenosa di Sanchez che s’insacca alle spalle del n. 1 foggiano, facendo esplodere di gioia l’undici salentino per il pari agguantato all’ultimo respiro.

L’incontro termina dunque con un risultato non soddisfacente per il Manfredonia. La strada per la salvezza si complica ulteriormente e, adesso come adesso, la permanenza nella categoria, alla luce dei risultati degli altri campi, sembra possa essere raggiunta esclusivamente attraverso i temibili play out.

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