Pietro Basta all’Happy Casa Brindisi Junior

Grande soddisfazione in casa Ssd Giuseppe Angel per il trasferimento in prestito con diritto di riscatto di Pietro Basta, giovane promessa del basket sipontino. Basta giocherà nella prossima stagione nelle fila della blasonata Happy Casa Brindisi, unica squadra pugliese di serie A, tra le più importanti e consolidate realtà del movimento cestistico nazionale. In un contesto complicato dal punto di vista economico, la pianificazione della società manfredoniana e l’ottimo lavoro dello staff tecnico, unitamente alla valorizzazione dei talenti dell’hinterland rappresenta sicuramente il giusto viatico per regalare opportunità ai giovani atleti. Opportunità che è giunta, appunto, a Pietro Basta, playmaker di 188 cm, che ha svolto tutta la trafila giovanile in biancoceleste. Convocato, nel 2019, con la rappresentativa pugliese e l’anno successivo selezionato al Raduno della Nazionale Italiana Under 14 è stato protagonista, nella stagione 2021/2022, nel campionato regionale Under 16 Elite, raggiungendo la finalissima con i suoi compagni di squadra, ed in doppio tesseramento con la Sunshine Vieste in serie C Gold, i playoff per l’accesso in serie B.

Abbiamo sentito per Sportivamente il coach Gianpio Ciociola, suo coach, per conoscere maggiormente il talento sipontino e Pietro Basta per cogliere, a caldo, le sue emozioni e sensazioni.

Gianpio Ciociola: “Sono davvero felice per il ragazzo e per gli altri che insieme a lui si sono allenati, dato che nel gruppo dei 2006 ci sono diversi ragazzi di Manfredonia molto bravi, tanto è vero che l’anno scorso abbiamo fatto la finale di categoria regionale. Insieme alla famiglia avevamo deciso di trovare una sistemazione più consona per lui e per il suo talento, che potesse farlo crescere. Lui è un play con una buona dote offensiva, con un buon tiro dalla distanza ed è in grado di mandare a canestro i suoi compagni. Ha delle buone letture offensive e riesce a leggere e a capire il gioco prima degli altri ragazzi. Sicuramente deve migliorare e deve crescere fisicamente, mettendo su muscoli ma è un ragazzo che per l’attitudine al lavoro è il numero uno. Non smette mai di allenarsi, ha la testa giusta, è sempre corretto e fa molto squadra. Si sono avvicinate a lui 5 squadre di serie A e la scelta è caduta su Brindisi. Sono contento di averlo allenato dagli aquilotti fino all’anno scorso ed orgoglioso sia per Pietro che per la società, che ha piazzato questo colpo ma anche per gli altri ragazzi che si accaseranno in altre realtà minori”.

Cosa rappresenta per te lo sport e come credi il basket abbia influenzato e stia influenzando la tua vita?

“Lo sport è da sempre la mia vita, ho iniziato a praticare questo sport da piccolissimo, seguendo le orme di mio padre, e da allora non ho mai smesso, non riesco ad oggi ad immaginare la mia vita senza il basket”.

Quando ti sei accorto che qualcosa stava cambiando e che magari avresti potuto iniziare un percorso più importante nel basket?

“Mi sono accorto di un eventuale cambiamento quando nel 2019 sono stato stato selezionato per la rappresentativa pugliese, con la quale ho partecipato ai tornei nazionali “Gran galà dell’Umbria” e“Campania Felix”. L’anno successivo, inaspettatamente, sono stato anche convocato al raduno della nazionale italiana under 14”.

Quanto è stato determinante nel tuo percorso di crescita essere in una società seria come la Angel ed allenato da un coach preparato come Gian Pio Ciociola? Cosa ti ha regalato nella formazione di questi anni?

“Ho cominciato il minibasket all’età di 5 anni con la società SSD basket Giuseppe Angel Manfredonia, e grazie ai suoi istruttori professionali e competenti, ho ricevuto le giuste basi tecniche che mi hanno permesso di lavorare bene quando ho iniziato a disputare i campionati giovanili. La mia squadra formata da tutti ragazzi validi, è stata da sempre allenata dal coach Gianpio Ciociola, che grazie alla sua passione e al suo impegno ci ha fatto crescere sia dal punto di vista sportivo che umano, insegnandoci i giusti valori dello sport. Quindi posso dire che è stato fondamentale per la mia crescita”.

Hai un ricordo o un aneddoto della tua carriera con la maglia giovanile sipontina?

“I ricordi e gli aneddoti sono tanti, perché tante sono state le esperienze vissute con i miei compagni di squadra, l’ultimo mio ricordo è legato alla finale di under 16 elite disputata proprio a Brindisi, che, pur essendosi conclusa con una sconfitta, ha lasciato un segno indelebile in me, rappresentando tra l’altro la mia ultima partita in maglia Angel”.

Diversi club hanno mostrato interesse verso di te ed il tuo talento. Come mai la tua scelta è ricaduta sull’ Happy Casa Brindisi?

“In effetti, quest’estate, ho avuto l’onore di calcare il parquet di diversi importanti palazzetti di tutta Italia, tra cui quello del Palapentassuglia, la società brindisina è stata sicuramente quella che con più concretezza ha mostrato interesse nei miei confronti, per cui alla fine la mia scelta è ricaduta su di loro”.

Come ti stai ambientando e come sono stati i tuoi primi giorni a Brindisi?

“A Brindisi in realtà avevo già degli amici, primo fra tutti il mio compagno di squadra Tommaso Guadalupi, con il quale avevo già condiviso anche l’esperienza della nazionale. Ho ricevuto ospitalità da parte di tutti e mi sono sentito subito a casa”.

In serie A ci sono tanti giovani cestisti studenti modello. È complicato per te gestire e conciliare sport, studio e vita privata? Come riesci?

“Conciliare lo sport e lo studio comporta sicuramente sacrifici. Ritengo che essi vadano avanti di pari passo, perché un domani, spero il più tardi possibile, lo studio potrà servirmi per nuove esperienze lavorative”.

Qual è il tuo playmaker di riferimento al quale ti ispiri?

“Sin da piccolo il mio primo punto di riferimento è stato Umberto Gramazio, giovane play dell’Angel Manfredonia, che tanto ha contribuito alla mia crescita sportiva. Se invece penso ad un giocatore di serie A, il mio riferimento è da un’po’ di anni a questa parte Leo Candi, attualmente militante a Tortona”.

Cosa ti piace e cosa non ti piace vedere in un giocatore di basket?

“In un giocatore di basket mi piace vedere in campo la sua correttezza e la sua eleganza nei movimenti, di conseguenza non ammiro quei giocatori fanatici e poco corretti”.

Pensi spesso al futuro? Come lo immagini e con quale sogno nel cassetto?

“In realtà penso poco al futuro, preferisco vivere il presente. Se però devo proprio pensarci il mio sogno è di poter giocare un giorno in serie A”.

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