Rugby, l’Italia c’è ma si arrende all’Irlanda



Buona prova generale degli Azzurri che rimangono sempre in partita ma non riescono a mettere la zampata nel finale.
L’Italia gioca con il suo collaudato 2-4-2 a viso aperto, senza subire passivamente il gioco dei verdi, ma all’Olimpico di Roma arriva la sconfitta numero tre in questa edizione del Guinness Sei Nazioni (e tredicesima consecutiva negli scontri diretti con l’Irlanda),ma arriva di fronte alla migliore squadra del mondo.
Inizio con disattenzione da parte del XV azzurro che subisce la meta al 3 minuto di gioco con Ryan. Un inizio che prospetta un calvario per l’Italia, ma Lamaro e compagni non ci stanno, anzi la meta subita sveglia l’orgoglio azzurro che subito riparte in attacco. La reazione e’ da applausi e porta alla meta nemmeno cinque minuti più tardi dell’ottimo Varney, propiziata da una splendida corsa di Lorenzo Cannone, liberato dalla solita manovra di qualità dei compagni.
I Verdi non subiscono e sfoggiano subito il loro punto di forza, il gioco continuo nelle ruck con una perfetta tenuta di gioco. L’italia nel breakdown avversario difende bene, ma è insicura nella difesa nello spazio. L’Irlanda domina nei punti d’incontro, riesce a rallentare il gioco e a recuperare palloni e costruisce le due mete con Keenan e Aki. L’Irlanda si sente sicura, ma la troppa sicurezza regala all’Italia un intercetto di palla a metà campo che porta a Bruno a segnare una meta in mezzo ai pali. Si chiude al 40′ con un 17 a 24 per l’Irlanda. L’ultima meta italiana riapre i giochi e fa rientrare nello spogliatoio una Iralanda non sicura di vincere. L’Italia parte subito all’attacco nel secondo tempo, ma i Verdi riescono ad addormentare la partita e a dominare nei punti d’incontro e a gestite le fasi. D’altro canto l’Italia sfoggia una difesa perfetta, ma un pacchetto di mischia in difficoltà nel secondo tempo. L’Irlanda sbaglia una meta fatta e attacca nel punto debole degli Azzurri di oggi, la difesa nello spazio.
I cambi non scalfiscono i numeri uno del mondo che, anzi, grazie ad un intervento di Baird, entrato qualche minuto per Henderson, trovano il calcio di punizione del nuovo +7.
L’Italia attacca, gioca alla mano, sfruttando la seconda linea di attacco, reagisce e trova alcuni multifase tanto brillanti quanto pericolosi ma sono gli avversari ad avere sempre la meglio. A dieci dalla fine arriva cosi l’azione che decide il match, martellamento nel breakdown irlandese che logora la difesa Azzurra fino a generare il buco che Hansen esplora con sapienza trovando la meta in mezzo ai pali. Il finale e’ un Italia che non vuole cedere e che chiude in attacco la partita.
Alla fine il risultato sorride all’Irlanda con un 20-34. Irlanda che conferma di essere la n°1 nel ranking mondiale del rugby poiché riesce a dominare un’Italia battagliera e pericolosa. L’Italia oggi ha peccato nell’attacco nel punto d’incontro, i 4 avanti al centro non hanno sviluppato un gioco performante, ma hanno subito le contro ruck irlandesi. Brava la nostra difesa nella difesa nel gioco chiuso, ma meno reattiva in quello aperto. I nostri avanti hanno retto il gioco, a parte per i primi 10′ del secondo tempo dove hanno ceduto alla pressione avversaria. Troppa Irlanda per questa Italia che non ha assolutamente sfigurato, ma che ha fatto preoccupare gli irlandesi fino al 68′. Speriamo foducioso nella prima vittoria sabato prossimo nel confronto contro il Galles all’Olimpico di Roma.

Fonte Guinnes SixNations

Marco Gallifuoco

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