WIMBLEDON: Alcaraz-Sinner, work in progress for the future of tennis, in uno Slam non proprio regolare. Ha la meglio l’Azzurro.

Nel giorno in cui é stato celebrato abbastanza solennemente il centenario del Centre, Court, con la presenza per l’occasione di tanti grandissimi campioni, attempati, meno e ancora in attività, é andato in scena uno degli ottavi più attesi, ossia quello tra i nextgen Alcaraz ed il nostro Sinner.

Domenica questa in cui, per la prima volta nella storia, recuperi per pioggia a parte, sono stati disputati degli incontri, infrangendo così un’ulteriore tradizione del più celebre torneo su erba del mondo, che dopo il sabato della prima settimana é sempre ripartito alla grande con il “Big monday”. Torneo che tuttavia non potrà mai essere ricordato come quello delle precedenti edizioni, per via della scellerata e molto discutibile scelta da parte dell’All England Club di escludere gli atleti russi e bielorussi, nonostante in tanti di essi si siano immediatamente schierati, sin dalla prima ora, contro il conflitto del momento, rischiando così molto anche in proprio. Medvedev (attuale n. 1 al mondo), Rublev, Khachanov, Karatsev, Sabalenka, Kasatkina, Kudermetova e Azarenka, giusto per citarne qualcuno, gli illustri assenti. <br>
A metterci lo zampino poi ci ha pensato ovviamente anche il Covid… Berrettini, finalista lo scorso anno, nonché trionfatore al Queen per la seconda volta consecutiva nel 2022 e favorito principale di Wimbledon assieme a Djokovic, Cilic, dato tra i più in forma del momento, Bautista Agut ed altri ancora hanno dovuto dare forzatamente forfait.

Aggiungiamo infine la genialata di ATP e WTA, che, al fine di penalizzare l’organizzazione per le epurazioni belliche, hanno deciso di non attribuire punti per le classifiche mondiali, senza congelare nemmeno quelli del 2021 e la frittata é fatta, con immensa delusione dei tanti appassionati che, dopo la sosta forzata del 2020, continuano comunque a seguire con interesse uno Slam che non può essere ricordato come il più regolare della sua storia.

Ma veniamo alla cronaca sportiva ed all’attesa sfida tra due predestinati, che potrebbero dominare la scena nel prossimo decennio. L’ha spuntata piuttosto agevolmente e per qualcuno a sorpresa l’Altoatesino Jannik Sinner, n. 10 del seeding, in grado di esprimersi al meglio anche sulla superficie regina di questo sport. Delude e non poco l’Iberico Carlos Alcaraz, per molti quest’anno n. 1 al mondo in pectore…

La spiegazione di questa debacle del favorito, che ad oggi ricopre la posizione n. 6 al mondo? Non troppo difficile… ha raccolto molto più di quanto seminato, vincendo i prestigiosi Master 1000 di Miami e Madrid nel primo caso per le tantissime defezioni dei più forti e nel secondo grazie all’enorme e scorretta mano fornita dall’organizzazione casalinga, che gli ha permesso di incontrare degli avversari piuttosto cotti, in quanto costretti a terminare i propri match a notte inoltrata.

Diversa la storia per il nostro portacolori, che ha raccolto invece le briciole rispetto a quanto seminato. La sua crescita, infatti, sarebbe potuta essere più esplosiva, se non fosse stato per un periodo di appannamento nell’estate scorsa, che non gli ha permesso di partecipare alle Olimpiadi nipponiche, nonché per la serie infinita di infortuni che lo hanno condizionato e non poco in questa stagione.

Dopo questa performance é giunta l’ora di ricredersi da parte di molti, che inizialmente mettevano in dubbio perfino la sua italianità. Sinner é un campione ed il futuro, ai più alti livelli, é sicuramente anche suo.

Alcaraz rimane nonostante tutto un profilo altissimo, ma un bagno di umiltà gli può fare solo che bene, a meno che, a causa anche del suo staff capitanato dall’ex n. 1 al mondo Juan Carlos Ferrero, non rimanga convinto di essere il Dio assoluto e incontrastato del tennis.

Per Jannik é la prima volta ai quarti a Londra e, US Open a parte, dove si é fermato per ora agli ottavi, ha raggiunto questo livello già in tutti gli Slam.



Sinner b. Alcaraz 6-1, 6-4 6-7 (8), 6-3, durata incontro, disputatosi proprio sul Centrale più prestigioso dell’intero Globo, 3 ore e 35 minuti.
PS: Alcaraz ha annullato 2 match point nella terza partita.

P.G.

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