15 luglio: Per il Miramare ‘tutto tace’

Al tifoso del Donia Calcio, non è concesso rilassarsi durante l’estate, puntualmente, infatti, non può mancare il tormentone estivo sul tema Manfredonia Calcio 1932.
L’anno scorso, dopo l’amara cancellazione del titolo sportivo e la ripartenza dalla prima categoria, con una società solida e con il progetto di riportare la squadra in alto, si pensava ad un futuro meno tormentato ed ,invece, anche quest’anno i tifosi dovranno vivere giornate di ansia, avendo il Presidente De Nittis dichiarato pubblicamente di essere pronto a consegnare il titolo al Commissario, se entro il 15 di luglio non avesse ottenuto rassicurazioni sull’uso dell’impianto Miramare almeno per gli allenamenti.
Il 15 luglio è arrivato inesorabilmente e tutto tace.
Una manifestazione pacifica dei tifosi, contati, sotto il Comune per sensibilizzare il Commissario ad assumere delle decisioni, a giudicare dai fatti, pare non abbia sortito alcun effetto, anche per l’assenza significativa dei dirigenti delle società interessate all’uso del Miramare, probabilmente già rassegnati ad emigrare altrove. Se non c’è volontà o i tempi per procedere alla pubblicazione del bando per la concessione a terzi dell’uso dell’impianto, quanto meno il Commissario, potrebbe adoperarsi presso la FIGC di Roma per ottenere la proroga di un anno nella utilizzazione dello stadio, salvo poi pensare alla concessione a terzi.
La proroga nell’uso del campo, allo stato sembrerebbe la soluzione più abbordabile, la società potrebbe pianificare la stagione agonistica, ormai imminente, a partire dal settore giovanile fino alla prima squadra, senza necessità di emigrare in altre strutture con i disagi consequenziali, quali, perdita di incassi, di sponsorizzazioni e co.
Vero è che il Commissario, deve far quadrare i conti e quindi tener conto dei costi esorbitanti derivanti dall’uso del Miramare, scaricati per anni sulle spalle dei contribuenti, ma la soluzione potrebbe essere quella di stabilire un canone di affitto del campo ad horas, calmierando il prezzo, in considerazione dell’uso intenso delle società, ma comunque tale da coprire i costi della struttura senza gravare sulla collettività.
Credo che le società potrebbero apprezzare questa soluzione che scongiurerebbe la probabile morte del calcio agonistico a Manfredonia oltre a lasciare una ennesima cattedrale nel deserto sul lungomare.

Vorremmo iniziare a parlare di calciomercato, composizione dei girone, avversari e caratteristiche tecniche dei calciatori ma siamo ancora ” tra color che sono sospesi”. Sarebbe il caso di giungere ad una risposta risolutiva, visto che in altri lidi si è lanciata già la campagna abbonamenti, per continuare a sperare di alzare la testa al cielo e guardarlo, con i soliti bei colori, bianco e celeste.

A.C.

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