Per il Donia è amaro il ritorno al Miramare. Passa il Fasano con Battista

“Da oltre vent’anni non è solo una partita. Manfredonia e Fasano storia di una vita” lo striscione che campeggiava sugli spalti della Gradinata Est. Una vera e propria festa di sport, con scambio di vessilli e bandiere a suggello di un gemellaggio pluriventennale, per la 20° giornata di serie D, girone H.

Il ritorno al Miramare è amaro, però, per i supporter locali. Passa il Fasano con l’unico tiro in porta della partita, in un match equilibrato e avaro di emozioni ma con il Donia incapace di proporre una reazione dopo lo schiaffo subito.

Nessuna sorpresa nelle scelte iniziali di Cinque; dentro De Vito a sinistra per lo squalificato Bamba a completare il pacchetto difensivo con Konatè, Fissore e Forte. Identica mediana della gara di Altamura con Calemme, al rientro, nel tridente con Babaj e Carbonaro. Tiozzo, dall’altro lato, ripropone gli stessi undici della vittoriosa sfida con il Gallipoli di sette giorni fa, eccezion fatta di Lezzi per l’ indisponibile Bianchini.

Primo sussulto al 3′; lancio di Fissore per Carbonaro, sponda per Babaj che serve Balba in area, il cui destro finisce a lato. Giacobbe ci prova direttamente su punizione, all’ 8′, sfera di poco alta sulla traversa. Compagini a specchio sul terreno di gioco. Buona manovra sull’ asse Balba, Giacobbe, Calemme, il cui spunto non inquadra la porta. Le squadre si fronteggiano prevalentemente a centrocampo. Bisogna attendere il 19′ per vedere l’acrobazia di Calemme che, però, vale solo per lo spettacolo. Al 35′ si fa vedere il Fasano, Brignola salta un paio di avversari, scambio con Battista e sinistro che termina sul fondo. Grande occasione per il Donia, al 36′; grande conclusione di Amabile dalla lunetta, Lazar si inarca e devia in corner. Passano solo 60 secondi ed è Battista che fa partire un diagonale che lambisce il palo. Calemme scaglia un destro a giro, alzando troppo la mira. Il Donia preme e al 40′ va vicinissimo al vantaggio con un gran colpo di testa di Giacobbe che centra in pieno il palo. Battista spedisce fuori un calcio piazzato al 42′. Al termine della prima frazione è 0-0.

Stessi interpreti alla ripresa delle ostilità in campo. Al 48′ bel lavoro di Carbonaro, il cui destro è leggermente largo. Il match si sblocca al 51′ con Battista, che riceve palla da Melillo e con un sinistro pregevole trafigge Paduano. La reazione del Donia è sterile; al 64′ Amabile tenta la sortita con un secco destro, Lazar abbranca in tuffo. Cinque rivoluziona la squadra con un quadruplo cambio, al 70′, per dare peso alla prima linea con Orlando e la vivacità di Achik ed Hernaiz. Calemme, all’80’ spreca una punizione da posizione pericolosa. I biancocelesti non mostrano la consueta verve e senza idee non impensieriscono mai i biancoazzurri di Tiozzo fino al termine e il Fasano conquista l’intera posta in palio.

Tabellini:

Manfredonia 1932- Città di Fasano 0-1

Manfredonia: Paduano (26’st Borrelli), Forte, De Vito, Amabile (26’Hernaiz), Konatè, Fissore (26’st Orlando) , Babaj (26′ st Achik), Giacobbe, Carbonaro, Calemme, Balba (39’st Esposito) .All. Cinque

Fasano: Lazar, Manfredi, Brignola (46’st Esposito), Pambianchi, Lezzi (20’st Mengoli), Aprile, Battista (29’st Lorenzo), Ganci, Dorato (35’st Losavio), Melillo (37’st Persano), Calabria. All. Tiozzo

Reti: 6′ st Battista

Ammoniti: Ganci, Fissore, Carbonaro, Giacobbe, Manfredi, Losavio

Angoli:2-1

Recupero:1’pt, 6’st

Arbitro: sig. G. Matteo (Sala Consilina)

Assistenti: sigg. G. Sorgente (Taranto)/ G.F. A Magnifico (Bari)

Note: terreno sintetico, spettatori 1200 circa

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