Orizzonte rossonero di Annalisa Barbaro

Erano quasi le 23 del 30 giugno 2023, un’altra giornata volgeva al termine ed io, in preda allo scoramento più totale, avrei desiderato che un mago mi donasse delle scarpe magiche per calpestare dispiaceri e delusioni.
Ero delusa, certo, e visibilmente arrabbiata, dopo la fugace notizia che il Lecco era in serie B.
Pensavo ai sacrifici fatti dai miei beniamini, a quanto ardore avevano mostrato in ogni battaglia, al furto subìto, all’ ingiustizia patita.
Pensavo alla ormai famosa ” Zona Foggia” e mi chiedevo che fine avesse fatto quel Dio del calcio che spesso prego..
Quando, improvvisamente, leggo, strabuzzando gli occhi, che la Covisoc ha bocciato quanto detto dalla FIGC: il Lecco non ha i requisiti adatti alla iscrizione in serie B.
La ” simpatica” ( sono ironica, ovviamente!) squadra lombarda potrà presentare ricorso in attesa che il 7 luglio il tribunale federale si esprimerà in merito.
Una notizia che e’ arrivata a rasserenare per un po’ il mio, e credo pure il vostro, animo inquieto e, fino a quel momento, anche disorientato e avvilito.
È un po’ complicato anche per me raccontare in sintesi cosa penso di questi “signori”.
Ma, come è nella mia natura, mi armo di coraggio e dico.

Siete noiosi, pruriginosi, fastidiosi, pesanti, monotoni, sonnolenti anche se non dormite la notte per vedere come dovete infrangere leggi e sogni.
Perché così avete fatto, e non è certo un mistero: avete tolto il sogno ad una città, ad una comunità, ad un territorio, ad una squadra, ad un allenatore che avrebbe avuto uno dei momenti più alti della sua lodevole carriera, se non proprio quello più alto.
L’avevamo capito dalla designazione arbitrale dell’andata che aveva messo sospetti, poi puntualmente tradottisi in realtà nella gara, poi puntualizzati al ritorno.
Cosa avete fatto? Lo sapete cosa avete fatto.
Sembra quella frase ironica che si usa per sottolineare con simpatia la natura femminile ma le donne si amano, voi no.
E non abbiamo manco il tempo e la voglia di odiarvi, siamo troppo superiori e diversi da voi.
Ora dovete annaspare per sistemare le deficienze chiare anche negli atti amministrativi coi quali non avevate fatto i conti quando avete confezionato il regalo ai (pochissimo) manzoniani.
Mi divertirò a guardarvi mentre gli uni con gli altri o contro gli altri cercate di rattoppare.

Fate pure, assisterò compiaciuta e divertita alle comiche.
Ma sia chiaro che ora mi attendo un attimo di onestà, se ne siete capaci.
Vedrò come sistemerete ben sapendo che io, noi, abbiamo già vinto perché non siamo come voi.
E non lo saremo mai.
Questo sia ben chiaro.
Vogliamo ciò che ci spetta.
Ciò che ci siamo guadagnati in una cavalcata playoff che ha il sapore dell’incredibile, dell’epico, del monumentale.
Cosa ne sapete voi dei nostri batticuori infiniti, dei nostri fiati sospesi, delle nostre emozioni, dei nostri cuori uniti in un unico abbraccio?
Cosa ne sapete voi dei sacrifici che fa la gente onesta e perbene, per seguire in ogni luogo la propria squadra, incurante della distanza, perché quando la passione chiama, non esiste distanza ad impedire?

Siamo stanchi di sentirci come delle note che confusamente abitano lo spartito della vita, in balìa di stonate orchestre, dirette da uno strano destino.
Vogliamo limpidezza, onestà, trasparenza.
E adesso attendiamo, con la solita fiducia che ci caratterizza e ci anima.

In questo momento mi sento pressappoco come se fossi dinanzi ad un tramonto.
E il tramonto, si sa, è un compromesso tra il cielo e il mondo, un impegno, una promessa.
La promessa che la notte è solo di passaggio, perché la luce tornerà a splendere.

Annalisa Barbaro
🤞🌈❤🖤

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