Pentathlon moderno. Elena Micheli riaccende il sogno dell’oro olimpico.

Sportivamente, come è noto, si occupa di tutti gli sport, compresi quelli considerati “di nicchia”. E’ la volta oggi del pentathlon moderno, tornato in auge dopo la recente affermazione della giovane Elena Micheli, laureatasi campionessa mondiale l’estate scorsa in quel di Alessandria d’Egitto con il punteggio totale di 1416.
Il pentathlon è notoriamente considerata come una disciplina sportiva nobile, composta da prove diverse, nata sin dall’antichità per valutare le attitudini militari dell’uomo. Attualmente si svolge su quattro eventi, caratterizzati da cinque prove: scherma (spada), nuoto (200mt s.l.), equitazione (salto ostacoli), tiro e corsa, questi ultimi abbinati dal 2009 in una sorta di prova biathlon. Ad idearla fu il celebre barone Pierre de Coubertin, ossia il padre dei moderni giochi olimpici. In antichità si disputava su prove differenti, comprendenti la velocità denominata “stadion” (176 mt), i lanci (giavellotto e disco), il salto in lungo e la lotta greca. Precisione, forza, agilità, resistenza, sensibilità, coordinazione sono soltanto alcune delle peculiarità nelle corde dei propri interpreti. Un’attività sportiva multidisciplinare affascinante dunque, ma estremamente complessa.
L’Italia vanta una grande tradizione in questo sport, con l’apice raggiunto tra gli anni ’80 e l’inizio dei ’90. Straordinari sono stati i risultati ottenuti ai giochi olimpici, tra tutti quelli legati alle imprese compiute dei nostri azzurri a Los Angeles 1984, edizione che ha portato in dote ben due ori, conquistati da Daniele Masala e dalla squadra maschile, composta dallo stesso Masala e da Carlo Massullo, Pierpaolo Cristofori e Mauro Prosperi (riserva), più un bronzo (Carlo Massullo). Questo team è lo stesso che, purtroppo, non ebbe la chance di partecipare alla rassegna moscovita del 1980, poiché costituito da atleti appartenenti a squadre sportive militari, per le quali valse il boicottaggio dell’epoca.
In quella fantastica e forse irripetibile decade, la nazionale italiana colse altri allori individuali e di squadra tra le edizioni di Seoul (1988) e Barcellona (1992). Ricordiamo l’argento di Carlo Massullo, condito da un altro argento e bronzo di squadra, i cui protagonisti appartenevano in parte alla generazione di fenomeni del periodo, rinvigorita dalle eccellenti performance di Roberto Bomprezzi e Gianluca Tiberti, quest’ultimo capace di laurearsi altresì campione del mondo in Finlandia (Lahti ’90).
Col passare del tempo la tradizione a squadre è venuta sempre meno, a causa soprattutto dell’infausta decisione di sopprimere il titolo olimpico dopo Barcellona, anche se durante l’edizione romana dei mondiali 2012 gli azzurri tornarono a salire sul gradino più alto del podio con Nicola Benedetti, Riccardo De Luca e Pier Paolo Petroni.
In tema di mondiali, riuscirono a laurearsi campioni nella prova individuale anche i celebri Daniele Masala (Roma ’82) e Carlo Massullo (Montecatini Terme ’86).
Prima di Elena risultati molto lusinghieri, a livello mondiale, sono stati ottenuti anche dalle donne, con la stessa Micheli vince campionessa a Budapest nel 2019 e soprattutto con Claudia Corsini, prima italiana a conquistare il metallo più prezioso ai mondiali di Varsavia 2005.
Su Elena Micheli, pertanto, sono riposte grandi aspettative, nella viva speranza che possa arrivare finalmente per l’Italia il primo alloro olimpico femminile. Parigi 2024 sembra essere proprio l’occasione giusta. La rassegna a cinque cerchi, comunque, è stata aperta alle donne piuttosto recentemente e cioè da Sydney 2000.
Il pentathlon moderno è sempre in continua evoluzione, come si è visto ed infatti è allo studio una sostituzione della prova di equitazione. Ciò eventualmente avverrebbe dopo le olimpiadi francesi. Il tutto trarrebbe origine dal pugno sferrato a Tokyo 2020 dall’atleta tedesca Annika Schleu nei confronti del proprio cavallo, restio nel superare un ostacolo. Un gesto piuttosto usuale nelle gare, ma capace di far gridare allo scandalo alcuni animalisti.
Al di là delle polemiche, questo sport, oltre ad essere uno dei più antichi, rimane innegabilmente anche tra i più eleganti!

Foto “Google immagini”. Quella in bianco e nero dall’archivio di Mauro Prosperi (azzurro Los Angeles 1984)

Pierfrancesco Gallifuoco

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