Foggia, Gallo spiega: “Non mi sono dimesso per il contratto”

Non si è fatta attendere la replica dell’ex tecnico del Foggia Calcio, ormai dimissionario, alle dichiarazioni della società rossonera. Stamane in conferenza stampa, Fabio Gallo ha spiegato le motivazioni del suo addio alla panchina dei satanelli. Queste alcune delle sue dichiarazioni:
“Non mi sono dimesso per il contratto. La mia storia dice che ho lasciato un contratto, tre volte tanto quello che percepivo quest’anno per volontà di poter allenare una squadra ed è tutto documentato. La famosa carta privata di cui si parla, è vero, è una proposta di circa 65000 euro. In data 5 ottobre, prima della partita con il Latina che questa carta non è stata depositata e non per negligenza mia, perché non era compito mio depositare questa carta. Quello che è scritto in questa carta andava a verificarsi, a fine campionato, nel caso in cui la mia posizione e della mia squadra sarebbe stata quella di quinto in classifica, con dei premi per questa stagione. Quando vengo a sapere che questa carta non è stata depositata, mi viene chiesto di rinnovare il contratto lo stesso e io dico ne parleremo, perché le cose sono cambiate. Non è un problema di premi, mi fido del signor Canonico e sarebbe stato a sua discrezione gratificare il mio lavoro. Lunedì mattina il mio agente manda un messaggio al signor Canonico, in cui gli si dice che è passata la settimana, con le tre partite, dopo la quale saremmo dovuti sedere per parlare. A questo messaggio è stato risposto ne parliamo a fine stagione. Al mio staff, che sembra che mi abbiano abbandonato, ho comunicato la mia decisione e ho detto di continuare a lavorare, perché avete famiglia e siete professionisti. La mia scelta non deve essere condizionante per voi. Il mio staff, su mia pressione, continuerà a lavorare con il Foggia, come giusto che sia. Sono stato esonerato solo a Potenza, non da altre parti. Non sono stato scelto dal signor Canonico e quindi non conosceva la storia di Fabio Gallo. Sono andato a fare il collaboratore in Azerbaigian e ho messo i cinesini, perché scelto. Un onore essere scelto da un grande allenatore, come mister De Biasi, e quindi i cinesini li ho messi con dignità, con piacere e competenza. La cosa gravissima che dicevate ieri, è una cosa irrispettosa. Questa squadra è molto forte e competitiva, che io condivido. Ieri non sono andato a salutare la squadra. Ho avvisato il capitano Di Pasquale, dicendogli di portare i miei saluti alla squadra, che sarei andato a salutarli ma ieri ho ritenuto non corretto per quello che stava succedendo, essere allo stadio. Stamattina ho rubato due minuti alla squadra e ho portato i miei saluti. Non scappo via. Vado via perché non ci sono i presupposti per dare il meglio”

pH Maizzi

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