Manfredonia, con l’Angri un tonfo interno che fa malissimo

Un Manfredonia senza capo né coda, nel deserto del Miramare, ancora a porte chiuse per squalifica,  con una prestazione inguardabile subisce in modo netto e perentorio una sonora sconfitta per 1-3 dall’Angri, nella quarta giornata di campionato di serie D, girone H e scivola mestamente sul fondo della classifica con 1 solo punto all’attivo.

Gara da vincere per i sipontini e Cinque negli schieramenti iniziali preferisce Brunetti a Balba, maglia da titolare per Amabile in mediana e tridente composto da Babaj, Calemme e Pozzebon. Liquidato con il 4-3-3 sceglie Scarpato con il tra i pali, linea difensiva con Cordato, Picascia, Allegra e Kljacic, Herrera a dettare i tempi con Fabiano e Cardone nella terra di mezzo, Longo, Ascione e Palmieri davanti.

Il Donia parte subito forte e colleziona subito due calci piazzati pericolosi. Pozzebon colpisce la barriera, la sfera finisce a Babaj che viene atterrato e conquista una punizione dal limite. Giacobbe al 5′ pennella in modo magistrale, manda la palla all’incrocio e porta in vantaggio i suoi. L’Angri si affaccia timidamente in avanti al 12′ con un’imbucata che trova Longo, la cui girata al volo è alta sulla traversa. Le prime venti lancette sul cronometro scorrono via con squadre raccolte in un fazzoletto ma senza particolari sussulti ed idee da ambo le parti. Calemme vede annullarsi la rete del raddoppio per offside. I campani conquistano metri in campo. Al 24′ l’arbitro accorda un calcio di rigore agli ospiti per fallo di mano di Brunetti su cross di Ascione. Longo spiazza Paduano e fa 1-1. Il Manfredonia ha difficoltà nella costruzione di gioco e pare non ordinato in campo, con evidenti limiti tecnici. Sprazzi di Babaj tra le linee ma i pericoli in area grigiorossa latitano. Al 38′, Taormina va via in banda sinistra, assiste Calemme che conclude alto da buona posizione. L’Angri va vicino al vantaggio al 41′ con un destro di Palmieri sul palo. Un minuto dopo, Longo aggira il proprio avversario e dal vertice sinistro scaglia un velenoso rasoterra che fa la barba al montante. Babaj ha la chance al 43′, conclusione deviata in corner. Al 45′ l’Angri nel suo momento migliore mette la freccia. Lungo lancio dalle retrovie, Paduano accenna l’uscita e poi rientra tra i pali. Palmieri con un perfetto lob mette la sfera nell’angolino. Giacobbe avrebbe l’opportunità dell’immediato pareggio ma il destro del numero 10 sfiora il palo. Dopo i due minuti di recupero assegnati si va al riposo sul parziale di 1-2.

Cinque nella ripresa manda dentro Viti e Balba per Barboza e Taormina ma la musica non cambia. Al 3′ Fabiano impegna Paduano alla deviazione in corner. L’impalpabile Calemme tenta la sortita al 9′, sfera in curva. Destro di Ascione al 19′ ma Paduano è attento. I padroni di casa sono confusionari, con una espressione calcistica mediocre. Cinque alza i centrali nelle mischie su palle inattive alla ricerca del pari ma i locali sono spuntati. Nel finale Brunetti si fa espellere al 46′ e due minuti più tardi pasticcio di Konatè, ne approfitta Giorgio che chiude i conti insaccando il tris. La strada per la salvezza è tutta in salita.

Tabellini:

MANFREDONIA- ANGRI 1-3

Manfredonia 1932: Paduano, Brunetti, Taormina (1st’ Balba), Forte, Konatè, Barboza (1st’ Viti), Babaj (17’st Prencipe), Amabile (16’st Valentini), Pozzebon, Giacobbe, Calemme (28’st Cesario). All. Cinque.

Angri: Cordato, Picascia, Palmieri(40st Giorgio), Cardore (49’Sabatino), Longo (40′ st Mansour), Herrera (30’st Man), Allegra, Kljajic, Fabiano, Ascione (30’st Marasco). All. Liquidato.

Reti:5′ Giacobbe, 24′ Longo rig., 45′ Palmieri, 48’st Giorgio

Ammoniti: Calemme, Paduano, Palmieri, Picascia

Espulso: 46′ st Brunetti

Angoli: 5-3

Recupero: 2’pt, 5’st

Arbitro: sig. M.Giudice (Frosinone)

Assistenti: sigg. G. Martino / A. Calce (Cassino)

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