Non succede ma se succede…Quanto conta la scaramanzia, stasera?
Se si parla di “magia del calcio” un motivo ci deve pur essere. Che ci crediate o meno, che siate superstiziosi o no, che abbiate i vostri riti oppure il nulla cosmico beh, la scaramanzia e le superstizioni sono state e saranno per molti, una parte fondamentale della finalissima di stasera tra Italia ed Inghilterra.
Tutti noi abbiamo dei rituali, degli oggetti, dei cimeli a cui ci aggrappiamo, affinché la sorte dell’incontro che vede coinvolti i nostri beniamini, possa volgere a nostro favore. E guai a dimostrare il contrario.
Abbiamo provato a raccogliere in breve i rituali scaramantici più diffusi, alcuni dei quali saranno stati messi in atto almeno una volta sicuramente anche da voi, perché in campo ci vanno gli azzurri, ma siamo noi e il fato a decidere il corso degli eventi.
Tra le superstizioni più diffuse, vi è di sicuro quello di indossare sempre lo stesso capo di abbigliamento che sia una maglia vecchia di 15 anni, oppure un paio di scarpe altrettante logore, che ricordano i fasti di altre grandi vittorie.
Che sia a casa sul divano o al bar, non importa: la postazione e la compagnia con cui seguire la partita è fondamentale e non bisogna mai cambiarla. Sono ammessi soltanto fratelli, amici e compagni di vita che portano bene. Non menzioniamo i riti diretti ai genitali maschili ma ci limitiamo a coloro che baciano vecchi cimeli, che siano una sciarpa o una bandiera, magari posizionati sul televisore o a quelli che girano per tre volte intorno al tavolo, toccando il classico cornetto rosso portafortuna.
In genere come abitudine, prima della partita non si mangia, oppure si mangia sempre la stessa cosa: panino o pizza con birra.
Un vero scaramantico, però, non rivela mai il suo amuleto, la sua parola magica o il suo gesto vincente, perché l’unica cosa che puoi sentire da uno di loro è: “Non si dice, porta male”.