Sì, Sinner! Gli Australian Open sono tuoi Jannik

E’ festa grande a “Melbourne Park” per l’Italtennis grazie all’impresa titanica compiuta in finale da Jannik Sinner sul cemento veloce della “Rod Laver Arena”, dove l’azzurro sconfigge in rimonta il russo n. 3 ATP Daniil Medvedev (3-6 3-6 6-4 6-4 6-3). Per la prima volta nella storia un tennista italiano si aggiudica così il primo Major stagionale.
Dopo Flavia Pennetta (US Open 2015) il tennis italiano torna finalmente ad alzare al cielo un trofeo del Grande Slam; l’attesa poi è da considerarsi biblica, se si pensa che l’ultimo rappresentante maschile del Bel Paese a vincere uno dei quattro tornei più importanti al mondo è stato Adriano Panatta (Roland Garros 1976).
Prima dell’ultimo atto l’altoatesino aveva ceduto solamente un set, eliminando nell’ordine gli olandesi Van De Zandschulp e De Jong, l’argentino Sebastian Baez, i russi Khachanov e Rublev ed il serbo campione in carica Novak Djokovic. Contro il n. 1 al mondo Jannik poteva replicare tranquillamente il percorso netto dei precedenti round, ma quando al tiebreak è andato a servire per il match è sopraggiunto il cosiddetto “braccino” al pensiero che stava per eliminare il 10 volte campione degli Australian Open, imbattuto dal 2019. Umanamente comprensibile, pertanto, un piccolo cedimento da parte di un tennista migliorato molto negli ultimi mesi, sia al servizio che a rete.
Sinner si presenta dunque in finale, dinnanzi a 15000 appassionati, da favorito dei campionati. La tensione è alta e Medvedev, tennista navigato, ne approfitta immediatamente, scalfendo le sicurezze del giovane avversario, complice altresì una giornata non propriamente felice al servizio dell’azzurro. Di fronte a Jannik c’è pur sempre l’ex n. 1 al mondo, campione degli US Open 2021 e sei volte finalista negli Slam. I primi due set volano via piuttosto velocemente e la partita prende un’imprevedibile piega. Il tennista italiano però non cede e rimane sempre attaccato all’incontro, cercando di uscire dalla spirale negativa in cui si trova. Dalla sua ha la maggiore freschezza fisica, in quanto prima della finale è rimasto in campo quattordici ore circa contro le venti del russo, la cui strada è stata sicuramente più tortuosa. Sinner, inoltre, ha riposato un giorno in più e all’anagrafe ha sei anni e sei mesi in meno del n. 3 del seeding. La pazienza e la caparbietà di Jannik alla lunga pagano, anche alla luce delle precedenti considerazioni di carattere atletico: aumenta la percentuale di prime palle al servizio, nonché la precisione e la pesantezza dei colpi, che sfiancano il russo costringendolo ad arretrare di parecchio oltre la linea di fondocampo. Fiducia e consapevolezza tornano ad essere quindi quelle dei giorni passati, in un crescendo culminato con l’apoteosi del quinto set.
Il “Predestinato”, dopo un Master1000 (Toronto 2023) e la recente Coppa Davis, porta così a casa il torneo più importante della sua giovane carriera, ma è già pronto e determinato per i prossimi appuntamenti poiché, per la gioia dei suoi tanti supporter, il traguardo appena raggiunto è solo un punto di partenza.
Cala con un lieto fine il sipario degli Australian Open 2024, i quali verranno ricordati anche per la splendida finale raggiunta a sorpresa nel doppio maschile dalla coppia non accreditata come testa di serie Simone Bolelli-Andrea Vavassori, arresisi solo al cospetto dei neo n. 1 e 2 al mondo “Bopanna-Ebden”.

Pierfrancesco Gallifuoco

pH Image: Ansa.it

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